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martedì 14 giugno 2011

UN RISULTATO STORICO! TRASFORMIAMOLO IN UNA SVOLTA EPOCALE!


“Dall’esito del voto che si sta ormai delineando arrivano due messaggi forti e chiari. Il primo è che i cittadini bocciano in massa quattro norme di legge approvate dal governo Berlusconi. Una sonora bocciatura che, dopo quella delle recenti elezioni, dovrebbe indurre il premier a trarre le dovute conseguenze: tornare a casa e ridare la parola al popolo italiano.
Il secondo messaggio, ancora più importante, arriva in particolare dai referendum sull’acqua ed è diretto agli schieramenti di centrosinistra e centrodestra, che i questi anni hanno entrambi fatto a gara per privatizzare, liberalizzare ed assecondare le pretese della grande imprenditoria confindustriale. Dopo oltre un ventennio di incontrastato “pensiero unico” liberista, il popolo italiano dice forte e chiaro che non si fida del mercato e dell’invadenza del privato, con le sue logiche del massimo profitto ad ogni costo.
Le ragioni della grande impresa non sono le ragioni del Paese. I cittadini chiedono garanzie, giustizia sociale e diritti per tutti. Lo chiedono alla politica, al sistema pubblico; e chiedono a gran voce di poter contare, cambiare la politica, dire la propria, come in questo caso, ben oltre l’espressione del voto elettorale.”

di Massimo Rossi – Portavoce Federazione della Sinistra

www.federazionedellasinistra.com

4 volte contenti!

Il Comitato Referendario cittadino di S. Marinella plaude al risultato referendario, sorprendentemente chiaro ed inequivocabile, raggiunto su scala nazionale. Si esprime soddisfazione per il superamento del quorum , seppure di pochissimo (50,7%), persino a S. Marinella: una piazza decisamente difficile e su cui il Comitato, con povere risorse, ha concentrato i suoi sforzi.
La sera del 13 giugno, dopo lo spoglio, si è festeggiato con spumante e cannoli siciliani la doppia vittoria, nazionale e locale, da moltiplicare per quattro! Il boicottaggio del governo, l’assoluta censura informativa, lo slittamento del referendum a scuole chiuse e a vacanze estive già praticamente iniziate, lo scorporo dalle amministrative, non ha impedito agli elettori (anche santamarinellesi) di capire esattamente quale fosse la posta in gioco e su che cosa si fosse chiamati a decidere. La privatizzazione obbligatoria della gestione dell’acqua e l’assurdità di costruire centrali nucleare su una striscia di terra sottile come l’Italia, sismica per metà e per l’altra metà in dissesto idrogeologico, con gravissimi problemi irrisolti di rifiuti solidi urbani (figuriamoci delle scorie), hanno chiamato al voto un elettorato trasversale. Gli amministratori locali, sia di destra che di sinistra, avevano già annunciato in campagna elettorale il loro rifiuto ad ospitare centrali nucleari sui loro territori (vedi Montalto). Ma la stessa percentuale di voti, anzi persino maggiore, è stata raggiunta dai due referendum sull’acqua. Anche nel nostro territorio esistono comuni virtuosi, come Ladispoli, in cui la gestione dell’acqua pubblica rappresenta un’eccellenza per l’efficienza del servizio: sia per l’ottima qualità dell’acqua erogata, sia per i bassi costi di utenza, tutti investiti (tutti!) nel miglioramento della rete idrica ed in riparazioni in tempi record, e non nel profitto di alcun investitore privato. Noi crediamo che esempi di questo tipo vadano emulati e non cancellati, come il decreto Ronchi ha cercato di fare. Anche la richiesta di abrogare il legittimo impedimento, una palese violazione dell’eguaglianza di cittadini di fronte alla legge, manda un chiaro segnale alla classe politica: i cittadini voglio contare e vogliono che la loro voce sia ascoltata e non ignorata, come si è cercato di fare. Per questo la vittoria del 13 giugno 2011 rappresenta, soprattutto, un grande successo della democrazia e della partecipazione “dal basso”.
La sinergia di comitati associazioni, cittadini e soggetti politici ha funzionato in modo produttivo. Ci auguriamo che la sinergia continui.

Comitato referendario cittadino di S. Marinella

venerdì 10 giugno 2011

Il Comitato Referendario cittadino chiude la sua campagna

Il Comitato referendario cittadino per il Sì all’abrogazione dell’obbligo di privatizzazione dell’acqua e il Sì all’abrogazione della legge che autorizza la costruzione di centrali nucleari in Italia, costituitosi il 14 aprile 2011, chiude le attività di informazione e propaganda.

Nel corso di questi due mesi il Comitato ha organizzato il volantinaggio ogni giovedì al mercato, tavolini informativi ogni domenica in passeggiata, volantinaggi in spiaggia e alla stazione, distribuzione di gadgets, la prenotazione e l’utilizzo delle plance referendarie per l’affissione dei manifesti e, infine, la riuscita manifestazione di domenica 5 giugno “Ricordando Fukshima”. La manifestazione per la promozione del Sì al referendum ha visto una sorprendente partecipazione di pubblico offrendo uno spettacolo di altissima qualità, come hanno dimostrato gli applausi alle incantevoli interpretazioni delle soprano, dei musicisti, delle lettrici. L’introduzione dell’Ingegnere nucleare Germano Di Francesco ha spiegato con efficacia e chiarezza il perché le centrali nucleari siano “intrinsecamente insicure”, in quanto non prevedono alcuna possibilità di “spegnimento” ed interruzione dei processi a catena in caso di incidente. Esse sono inoltre indubbiamente antieconomiche, visti gli altissimi costi dell’estrazione dell’uranio, del suo arricchimento, della messa in sicurezza della centrale, del suo smantellamento, che da solo assorbe ¼ dei costi totali della produzione; per non parlare del problema irrisolto delle scorie e del loro stoccaggio. Il nucleare non risolverebbe il problema della nostra dipendenza da fonti energetiche di importazione e, a fronte di una quarantina di anni d’attività di una centrale, si lascerebbero alle future generazioni siti non bonificabili per almeno 200.000 anni. Questa è la ragione per cui Germania e Svizzera hanno recentemente decretato la chiusura delle centrali nucleare attualmente in funzione nel loro territorio. La manifestazione, che è cosa diversa da un dibattito o da una convegno, è stata promossa a dal Comitato referendario e non da partiti nè dalle liste civiche, come è stato erroneamente scritto da qualche sprovveduto.

Grazie alla generosa disponibilità dei promotori, con pochissime risorse (persino il materiale di propaganda è stato distribuito in fotocopia, dato che i Comitati referendari nazionali si sono dovuti totalmente autofinanziare) sono stati raggiunti moltissimi cittadini spesso disinformati, vista l’aperto boicottaggio operato dal governo a questi referendum, ricorrendo a veri colpi di mano (dal mancato accorpamento del referendum con le amministrative fino all’ultimo ricorso “in extremis” alla Corte Costituzionale).

Il Comitato naturalmente non smobilita ma monitorerà l’andamento del voto, dandosi fin d’ora appuntamento alla conclusione dello spoglio per commentarne il risultato.

L’impressione è che il “quorum” sia, questa volta, raggiungibile, malgrado la fisiologica astensione. Invitiamo caldamente tutti i cittadini a recarsi alle urne, dando prova di voler sostenere e partecipare a questa grande prova di democrazia dal basso, totalmente auto organizzata, in difesa dei beni comuni.

Comitato referendario cittadino

martedì 7 giugno 2011

Una bella serata contro il nucleare

Domenica scorsa presso la sala Flaminia Odescalchi eravamo in tanti!
Per ricordare Fukushima e per ricordarci dei referendum.
Bella l'introduzione dell'Ing. Di Francesco che in un linguaggio comprensibile ci ha spiegato perché dire no al nucleare in Italia, toccanti le letture del gruppo di lettura dell'Associazione Le Voci, bella l'esibzione pop-blues dei ragazzi del posto, ma non me ne vogliano gli altri, il clou della serata sono state le interpretazione delle soprano giapponesi accompagnate splendidamente al pianoforte.
Un silenzio profondo ne ha accompagnato l'esibizione e gli applausi ne hanno decretato il successo.
Un grazie a tutti coloro i quali hanno reso possibile questa bella serata.
A Santa Marinella purtroppo non se ne vedono mai....

giovedì 2 giugno 2011

Domenica ricordiamo Fukushima: mai più nucleare!

Il Comitato Referendario contro il nucleare di Santa Marinella presenta Domenica 5 Giugno 2011, alle ore 21.00,
presso la Sala Flaminia Odescalchi di Santa Marinella (Via della Libertà, Chiesa di S. Giuseppe) lo spettacolo: Ricordando Fukushima Musica, immagini e parole per il referendum contro il nucleare.

Si tratta di un incontro-Spettacolo di solidarietà con le vittime della tragedia di Fukushima. Parteciperà il gruppo jazz E-Layes ed i cantanti Yukiko Kondo - Ciocca (soprano), Keiko Morikawa (soprano), accompagnati dal pianoforte di Yukari Nakayama. Stefania Massera, Raffaella D'Ovidio, Cristina Bomboi del gruppo di lettura -Associazione Le Voci, presenteranno brani letterari ispirati ai temi referendari su acqua e nucleare.

Germano Di Francesco, ingegnere nucleare, presenterà una breve relazione tecnica sulle ragioni del SI' al referendum sul nucleare. Il tutto sarà corredato da immagini e video su quanto accaduto intorno alle centrale giapponese.

L'ingresso è a sottoscrizione volontaria.

Partecipate numerosi!


Il comitato referendario cittadino contro il nucleare e in difesa dell'acqua pubblica

[comunicato] Referendum, censurata arroganza del governo. Ora tutti al voto!

“Questa volta le furberie alle spalle degli italiani non passano. La Cassazione censura l’arroganza del governo e riconsegna nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare e del proprio futuro”. Il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, oltre 80 associazioni a favore del referendum contro il ritorno all’atomo, plaude alla decisione della Corte, che “ha arginato i trucchi e gli ipocriti ‘arrivederci’ al nucleare e ha ricondotto la questione nell’alveo delle regole istituzionali, contro l’inaccettabile tentato scippo di democrazia”.

Secondo le associazioni “oggi ha vinto lo spirito democratico e referendario, hanno vinto gli italiani, che potranno esprimersi e cacciare definitivamente lo spettro del nucleare dall’Italia. Domenica 12 giugno tutti al voto contro il nucleare.

martedì 31 maggio 2011

Ricordando Fukushima

Noi ci siamo. Ora più che mai!!

All'indomani dei risultati delle Amministrative non possiamo fare altro che constatare che dietro quei risultati in turtta Italia ci siamo anche noi!! E che la nostra battaglia per i beni comuni deve essere stimolo alle nuove amministrazioni. Dobbiamo continuare ad impegnarci in vista del 12 e 13 giugno, per convincere più gente possibile che una nuova stagione di cambiamento può iniziare.
Nel rispetto dell'ambiente e della legalità, e con la garanzia pubblica della soddisfazione dei beni primari!
Votiamo SI ai referendum per dire NO alla speculazione!

domenica 15 maggio 2011

Disponibilità materiale

Abbiamo a disposizione molto materiale per il volantinaggio, da domani (lunedì 16) avremo a disposizione spillette e manifesti.
Chiediamo a chi ne avesse la possibilità di comunicarci la disponibilità per il volantinaggio in passeggiata la domenica, ai mercati e alla stazione.
Si avvicina la scadenza referendaria e bisogna impegnarsi al massimo!
Per comunicare con noi basta iscriversi al nostro gruppo (qua in alto) o commentare questo post.

VOTA SI!!!

mercoledì 11 maggio 2011

Appuntamenti

Domani, giovedì 12 maggio, saremo a volantinare per il SI ai referendum presso i mercati di Santa Marinella.
Chiunque volesse partecipare ci troverà lì in mattinata.

martedì 10 maggio 2011

L'acqua pubblica è l'antidoto al populismo

di Marco Bersani *

I referendum dei prossimi 12 e 13 giugno assumono una rilevanza strategica per la situazione politica e culturale del nostro Paese.
Con la vittoria del Sì al referendum contro il nucleare si porranno le basi non solo per fermare il folle rilancio di una produzione energetica obsoleta, dis-economica, dispregiativa dell'ambiente, della vita e del futuro, bensì per ridiscutere l'intera politica energetica basata su un modello «dissipatore, termico, centralizzato e militarizzato» a favore di un nuovo modello «conservativo, rinnovabile, territorializzato e democratico».
Ma sarà soprattutto con la vittoria dei 2 Sì ai referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua che si sanzioneranno per la prima volta dopo due decenni le politiche liberiste attraverso un voto democratico e popolare.
Nello specifico del tema, con i due referendum sull'acqua si sancirà la fuoriuscita dell'acqua dal mercato e la fuoriuscita dei profitti dalla gestione del servizio idrico integrato, aprendo la strada per la definitiva ripubblicizzazione dello stesso e per la sua gestione partecipativa, democratica e socialmente orientata.
Una sorta di rivoluzione politica e culturale, che sancirà, ben oltre lo specifico dei temi oggetto della consultazione, alcune importanti novità: la crisi dell'ideologia privatistica che in questi decenni ha mercificato l'intera vita delle persone, consegnando diritti, beni comuni e servizi pubblici ai grandi capitali finanziari; la restituzione alla sovranità popolare del potere di decidere da parte di tutte e tutti su ciò che da sempre ci appartiene, ponendo le basi per una rifondazione della democrazia reale.
Tale è la densità politica che sottende i referendum del prossimo giugno che governo e poteri forti, sondaggi alla mano, rivelano il sacro terrore del voto popolare e si affannano in tutti i modi -decisamente maldestri - per annullarlo e/o depotenziarlo.
Perché ormai è chiaro a tutti che - in particolare attraverso l'esperienza dei movimenti per l'acqua - con il voto di giugno si possa riaprire in questo Paese una nuova stagione politica, che interroga e pone in discussione un intero modello economico, sociale e di democrazia.
Si tratta di contrapporre ad un'uscita dalla crisi voluta dai poteri forti economici e politici, nazionali ed europei, che persegue la consegna dei diritti del lavoro e dei beni comuni sociali e naturali ai capitali finanziari perché ne possano ricavare business garantiti e liquidità monetaria a carico dei cittadini, un'altra uscita dalla crisi che metta in discussione l'intero modello e che, a partire dalla riappropriazione sociale dei beni comuni, disegni un altro modo di produzione, un altro disegno di società, una nuova conformazione della decisionalità politica democratica.
Se il movimento per l'acqua è stato il primo a costruire un luogo di ricomposizione sociale che, sulla base delle decine di vertenze territoriali, è riuscito a costruire una grande vertenza nazionale fino a irrompere nell'agenda politica del Paese, con la vittoria referendaria diverse e analoghe strade possono riaprirsi per tutte le conflittualità ambientali e sociali tuttora aperte.
Non si tratta solo di costruire solidarietà e riconoscimento fra le diverse esperienze di lotta, quanto di risalire, attraverso la filiera di ciascuna di esse, ai nessi che le accomunano: in questa direzione, l'apertura di un processo "costituente" tra tutti i movimenti per i beni comuni potrebbe rappresentare un primo sostanziale passo da proporre nel prossimo autunno.
Ma l'originalità del movimento per l'acqua va ben oltre ed interroga direttamente le forme della politica e della democrazia in questo Paese: se tale movimento è riuscito in quasi dieci anni a costruire una reticolarità territoriale senza precedenti, a produrre un processo di inclusione che ne ha garantito la continua espansione, a costruire una vertenza nazionale che non ha avuto bisogno di alcuna rappresentanza delegata, né di alcuna leadership carismatica, è forse perché, oltre alla chiarezza degli obiettivi perseguiti, è riuscito a produrre una feconda - ancorchè perfettibile - esperienza di partecipazione democratica reale, dentro la quale il ruolo tradizionale e novecentesco della relazione tra associazioni-comitati-sindacati- forze politiche è stato ribaltato, consentendo l'apertura di luoghi plurali dentro i quali il metodo del consenso e la partecipazione diretta delle persone sono stati considerato elementi costituenti di una nuova soggettività sociale e politica.
Niente potrà essere più come prima anche da questo punto di vista: perché la vittoria referendaria porrà le basi per l'approfondimento della crisi della democrazia formale, basata su una falsa rappresentanza democratica e in realtà sottoposta all'asservimento agli interessi particolaristici di clan politico-economici spesso trasversali, e l'apertura di fronti plurali di rivendicazione di una nuova democrazia diretta a tutti i livelli, territoriale e nazionale.
In questo senso, i referendum di giugno sono la prima decisiva tappa di un processo ancora tutto da costruire, per dare intensità alla ribellione sociale contro un modello insostenibile, per dare un presente condiviso contro la solitudine competitiva, per disegnare un futuro comune contro
l'a-temporalità dispregiativa degli indici di Borsa.

*Attac Italia - Forum italiano dei movimenti per l'acqua

su Liberazione del 08/05/2011

lunedì 9 maggio 2011

Perché votare SI

Il 12 -13 giugno VOTA SI

Referendum per l’acqua

Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né trarne profitti.

Perché due quesiti?

vota SI’

per impedire la progressiva consegna ai privati dei servizi idrici in questo Paese, attraverso l’abrogazione della parte del testo di legge impone agli Enti Locali di affidare una percentuale non inferiore al 60% di tale gestione a soggetti privati.

vota SI’

per impedire che si facciano profitti sull’acqua e determinare, quindi, una immediata riduzione della tariffa pagata da ogni cittadino, attraverso l’abrogazione di quella parte dell’articolo sulla norma tariffaria che dispone che la tariffa per il servizio idrico sia determinata tenendo conto della “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.

Referendum per il nucleare

vota SI

per fermare la costruzione sul territorio nazionale di centrali nucleari che non possono in nessun caso garantire la sicurezza né nella fase di attività, né in quella di dismissione, né nella gestione delle scorie.
Le centrali atomiche rappresentano il passato per il resto del Mondo, proiettato verso l’economia sostenibile.

Abbiamo bisogno anche di te. Andiamo
tutti a votare per raggiungere il quorum

Comitati Sì al Referendum di S. Marinella:
http://sireferendumsantamarinella.blogspot.com

sabato 30 aprile 2011

Così impediremo lo scippo dei referendum

di Tommaso Sodano
Ipocrisia, furbizia e indecenza sono le espressioni che vengono alla mente dopo le ultime iniziative del Governo e le dichiarazioni di Berlusconi sul nucleare e sui Referendum.
Mercoledì della scorsa settimana il Senato ha approvato un emendamento del Governo, all'interno del decreto legge "Omnibus", con l'obiettivo dichiarato di evitare il referendum sul nucleare. Ora il testo deve essere approvato dalla Camera (senza modifiche, altrimenti tornerebbe al Senato) e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Solo a quel punto l'Ufficio centrale sui Referendum della Cassazione dovrà decidere se i quesiti referendari sono stati assorbiti o meno dalle modifiche legislative. La scadenza del decreto è il 30 maggio e quindi, anche considerando una corsia preferenziale al testo, ragionevolmente si avrà la certezza sullo svolgimento del Referendum a fine maggio, primi di giugno, dunque a pochissimi giorni dal voto. Ma il testo dell'emendamento non è chiaro e la partita Referendum è tutta da giocare. Del resto, a dirimere i dubbi sulla effettiva volontà e strategia del Governo ci ha pensato lo stesso Berlusconi, nel corso del vertice italo-francese, dichiarando che «la decisione di una moratoria sul nucleare è stata presa anche per permettere all'opinione pubblica di tranquillizzarsi : un referendum ora porterebbe ad uno stop per anni del nucleare in Italia».
Dunque, sondaggi alla mano, si vuole evitare l'espressione popolare sabotando i Referendum. Berlusconi ha detto testualmente che «se andassimo oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe possibile per molti anni a venire. Il governo quindi, responsabilmente, ha ritenuto di introdurre questa moratoria per far sì che si chiarisca la situazione giapponese e magari, dopo un anno o due, si possa ritornare ad avere un'opinione pubblica consapevole della necessità di tornare all'energia nucleare»: un vero attacco alla democrazia e alla libera espressione della volontà popolare, a cui strumentalmente si rifà spesso il Cavaliere.
Davanti a tale arroganza e spregio delle regole democratiche bisogna mantenere alta l'attenzione e continuare la campagna referendaria, intrecciandola con le elezioni amministrative per chiedere con forza il mantenimento dei quesiti referendari non essendo stato assorbito, nel testo approvato, lo spirito di quei quesiti: un no netto e chiaro al ritorno del nucleare nel nostro Paese.
Ed ovunque bisogna presentare ordini del giorno per far esprimere nei Consigli Comunali la dichiarazione di "Comune denuclearizzato", e dove si rinnovano i Consigli far diventare il "No al Nucleare" una pregiudiziale programmatica .
Il testo, come si diceva, non incarna lo spirito referendario e le dichiarazioni maldestre di Berlusconi potrebbero indurre la Cassazione a ritenere che siamo davanti ad una " frode del legislatore" ed a trasferire il referendum sulle nuove norme. Dunque la partita è tutta aperta. Ma, come è emerso nei giorni scorsi, oltre al nucleare il governo vuole mettere le mani anche sui due quesiti sull'acqua pubblica. Al momento non ci sono ancora iniziative legislative, tuttavia il Ministro Romani, il sottosegretario Saglia e altri esponenti del PdL stanno brigando per far decadere anche questo quesito referendario. L'idea su cui sta lavorando il Governo riguarderebbe il passaggio della responsabilità delle tariffe dell'acqua ad un'Authority ( su questo c'è scontro di potere nel Governo intorno a chi affidare la competenza, tra Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'Ambiente) .
Sull'acqua avranno maggiori difficoltà per la complessità della materia oggetto del referendum. Perché oltre al tema della tariffa sono in discussione anche le norme che riguardano il ciclo integrato delle acque e la sua gestione, su cui difficilmente potranno mettere mano in tempi così stretti. Ma è evidente che il Governo si sta muovendo per creare confusione e spostare l'attenzione su aspetti diversi della questione posta dal quesito referendario. Fa un certo effetto sentire il Governo "sensibile" al problema della rete di distribuzione che perde mediamente il 47% dell'acqua immessa, con punte del 70-80 % al Sud, attribuendo questa situazione alla gestione pubblica. Un tema su cui da anni chiediamo insieme al Comitato per l'acqua pubblica un grande e straordinario intervento di riqualificazione delle reti, ma che esula dall'obiettivo del Referendum che vuole cancellare le norme che porterebbero entro l'anno alla privatizzazione dell'acqua in Italia.
L'obiettivo del Governo è di far saltare il quorum il 12 e 13 giugno, sia per proteggere i poteri economici forti del nucleare e delle multinazionali che vogliono mettere le mani sull'acqua, sia per salvare, ancora una volta, Berlusconi dall'altro tema oggetto di referendum, quello relativo al legittimo impedimento.
L'aggressione al referendum e ai diritti dei cittadini e la spregiudicata manipolazione delle regole democratiche richiama tutte le opposizioni al dovere di costruire una straordinaria mobilitazione nel Paese. Dobbiamo continuare la campagna referendaria senza farci condizionare dalle sirene governative, anzi utilizzando "gli imbrogli" del governo per accrescere l'indignazione e trasformarla in partecipazione attiva verso il raggiungimento del quorum e l'affermazione dei "Si".

su Liberazione del 29/04/2011

sabato 23 aprile 2011

Anche noi in piazza il 25 aprile

Il Comitato per il si ai referendum di Santa Marinella aderisce convintamente alla celebrazione del 25 aprile presso il monumento ai caduti in piazza Unità d'Italia.
Difendere i beni comuni significa anche difendere i valori comuni su cui si basa la nostra democrazia a partire dalla Costituzione, nata dalla Guerra di Liberazione, che ci permette attraverso lo strumento referendario di esprimerci anche contro la privatizzazione dell'acqua e il ritorno al nucleare.
Appuntamento quindi lunedì alle 10.30

venerdì 22 aprile 2011

Giù le mani dai referendum sull'acqua

Mentre tentano lo scippo del referendum sul nucleare – scippo tutto da verificare, visto che devono ancora pronunciarsi un ramo del Parlamento e la Corte di Cassazione – , il Governo e i poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull'acqua.

Alle tuonanti dichiarazioni di ieri del Presidente di Federutility, Roberto Bazzano, che ha chiesto espressamente un intervento legislativo per fermare i referendum sull’acqua, risponde oggi il ministro Romani con l’apertura ad un approfondimento legislativo ad hoc.

A Governo, Federutility e Confindustria diciamo chiaramente : “Non ci provate, giù le mani dai referendum!”.

I referendum sull’acqua hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l'uscita dell'acqua dal mercato e dei profitti dall'acqua. Che vuole la tutela condivisa di un bene comune essenziale e di un diritto universale. Che rivendica il proprio diritto a decidere in prima persona.

Un grande movimento che non permetterà alcuno scippo dell’acqua e della democrazia. Perché solo la partecipazione è libertà.

www.acquabenecomune.org

Roma, 21 aprile 2011

lunedì 18 aprile 2011

Costituiti i comitati referendari per l’acqua ed il nucleare

Giovedì 14 aprile, nei locali della biblioteca civica di S. Marinella, si sono costituiti i due comitati referendari cittadini in difesa dell’acqua pubblica e contro il ricorso all’energia nucleare nel nostro paese. I due comitati sostengono il SI’ ad entrambe i referendum del 12 e 13 giugno. I cittadini e le associazioni pervenute intendono partire subito con la campagna informativa: domenica mattina, 17 aprile, in passeggiata sarà organizzato il primo tavolino informativo con volantini e vendita di gadgets mentre per giovedì 21 si procederà con un volantinaggio in entrambe i mercati.

Hanno ad oggi aderito ai comitati le associazioni culturali “La città del mare”, “Le voci”, “Enrico Berlinguer”, il comitato cittadino di Via Ortigara. I soggetti politici che sostengono i comitati sono il Circolo del PRC-FdS, la lista civica “Un’altra città è possibile”, il PD.

Altre associazioni hanno saputo solo oggi dell’iniziativa ed hanno annunciato la loro prossima adesione. Diamo a tutti appuntamento domenica mattina in passeggiata.


Comitati referendari cittadini per l’acqua pubblica e contro il nucleare

domenica 17 aprile 2011

Il Primo tavolo per il SI ai referendum


Oggi 17 aprile c'è stato il primo tavolo informativo per il SI ai referendum dei prossimi 12 e 13 giugno.
I prossimi appuntamenti saranno giovedì ai due mercati per fare volantinaggio.
Per avere altre informazioni iscrivetevi alla nostra mailing list al seguente indirizzo:
http://groups.google.com/group/comitatosireferendum