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martedì 14 giugno 2011

4 volte contenti!

Il Comitato Referendario cittadino di S. Marinella plaude al risultato referendario, sorprendentemente chiaro ed inequivocabile, raggiunto su scala nazionale. Si esprime soddisfazione per il superamento del quorum , seppure di pochissimo (50,7%), persino a S. Marinella: una piazza decisamente difficile e su cui il Comitato, con povere risorse, ha concentrato i suoi sforzi.
La sera del 13 giugno, dopo lo spoglio, si è festeggiato con spumante e cannoli siciliani la doppia vittoria, nazionale e locale, da moltiplicare per quattro! Il boicottaggio del governo, l’assoluta censura informativa, lo slittamento del referendum a scuole chiuse e a vacanze estive già praticamente iniziate, lo scorporo dalle amministrative, non ha impedito agli elettori (anche santamarinellesi) di capire esattamente quale fosse la posta in gioco e su che cosa si fosse chiamati a decidere. La privatizzazione obbligatoria della gestione dell’acqua e l’assurdità di costruire centrali nucleare su una striscia di terra sottile come l’Italia, sismica per metà e per l’altra metà in dissesto idrogeologico, con gravissimi problemi irrisolti di rifiuti solidi urbani (figuriamoci delle scorie), hanno chiamato al voto un elettorato trasversale. Gli amministratori locali, sia di destra che di sinistra, avevano già annunciato in campagna elettorale il loro rifiuto ad ospitare centrali nucleari sui loro territori (vedi Montalto). Ma la stessa percentuale di voti, anzi persino maggiore, è stata raggiunta dai due referendum sull’acqua. Anche nel nostro territorio esistono comuni virtuosi, come Ladispoli, in cui la gestione dell’acqua pubblica rappresenta un’eccellenza per l’efficienza del servizio: sia per l’ottima qualità dell’acqua erogata, sia per i bassi costi di utenza, tutti investiti (tutti!) nel miglioramento della rete idrica ed in riparazioni in tempi record, e non nel profitto di alcun investitore privato. Noi crediamo che esempi di questo tipo vadano emulati e non cancellati, come il decreto Ronchi ha cercato di fare. Anche la richiesta di abrogare il legittimo impedimento, una palese violazione dell’eguaglianza di cittadini di fronte alla legge, manda un chiaro segnale alla classe politica: i cittadini voglio contare e vogliono che la loro voce sia ascoltata e non ignorata, come si è cercato di fare. Per questo la vittoria del 13 giugno 2011 rappresenta, soprattutto, un grande successo della democrazia e della partecipazione “dal basso”.
La sinergia di comitati associazioni, cittadini e soggetti politici ha funzionato in modo produttivo. Ci auguriamo che la sinergia continui.

Comitato referendario cittadino di S. Marinella

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