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venerdì 10 giugno 2011

Il Comitato Referendario cittadino chiude la sua campagna

Il Comitato referendario cittadino per il Sì all’abrogazione dell’obbligo di privatizzazione dell’acqua e il Sì all’abrogazione della legge che autorizza la costruzione di centrali nucleari in Italia, costituitosi il 14 aprile 2011, chiude le attività di informazione e propaganda.

Nel corso di questi due mesi il Comitato ha organizzato il volantinaggio ogni giovedì al mercato, tavolini informativi ogni domenica in passeggiata, volantinaggi in spiaggia e alla stazione, distribuzione di gadgets, la prenotazione e l’utilizzo delle plance referendarie per l’affissione dei manifesti e, infine, la riuscita manifestazione di domenica 5 giugno “Ricordando Fukshima”. La manifestazione per la promozione del Sì al referendum ha visto una sorprendente partecipazione di pubblico offrendo uno spettacolo di altissima qualità, come hanno dimostrato gli applausi alle incantevoli interpretazioni delle soprano, dei musicisti, delle lettrici. L’introduzione dell’Ingegnere nucleare Germano Di Francesco ha spiegato con efficacia e chiarezza il perché le centrali nucleari siano “intrinsecamente insicure”, in quanto non prevedono alcuna possibilità di “spegnimento” ed interruzione dei processi a catena in caso di incidente. Esse sono inoltre indubbiamente antieconomiche, visti gli altissimi costi dell’estrazione dell’uranio, del suo arricchimento, della messa in sicurezza della centrale, del suo smantellamento, che da solo assorbe ¼ dei costi totali della produzione; per non parlare del problema irrisolto delle scorie e del loro stoccaggio. Il nucleare non risolverebbe il problema della nostra dipendenza da fonti energetiche di importazione e, a fronte di una quarantina di anni d’attività di una centrale, si lascerebbero alle future generazioni siti non bonificabili per almeno 200.000 anni. Questa è la ragione per cui Germania e Svizzera hanno recentemente decretato la chiusura delle centrali nucleare attualmente in funzione nel loro territorio. La manifestazione, che è cosa diversa da un dibattito o da una convegno, è stata promossa a dal Comitato referendario e non da partiti nè dalle liste civiche, come è stato erroneamente scritto da qualche sprovveduto.

Grazie alla generosa disponibilità dei promotori, con pochissime risorse (persino il materiale di propaganda è stato distribuito in fotocopia, dato che i Comitati referendari nazionali si sono dovuti totalmente autofinanziare) sono stati raggiunti moltissimi cittadini spesso disinformati, vista l’aperto boicottaggio operato dal governo a questi referendum, ricorrendo a veri colpi di mano (dal mancato accorpamento del referendum con le amministrative fino all’ultimo ricorso “in extremis” alla Corte Costituzionale).

Il Comitato naturalmente non smobilita ma monitorerà l’andamento del voto, dandosi fin d’ora appuntamento alla conclusione dello spoglio per commentarne il risultato.

L’impressione è che il “quorum” sia, questa volta, raggiungibile, malgrado la fisiologica astensione. Invitiamo caldamente tutti i cittadini a recarsi alle urne, dando prova di voler sostenere e partecipare a questa grande prova di democrazia dal basso, totalmente auto organizzata, in difesa dei beni comuni.

Comitato referendario cittadino

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